Giovanni e Chiara, da tre anni abitano nella casa parrocchiale di Vigano Certosino insieme alle loro tre figlie. Due esperienze di missione alle spalle in Sri Lanka e in Perù come fidei donum diocesani. Al ritorno hanno colto la sfida di “ripartire” ma a Km0. E’ nato così un progetto di corresponsabilità pastorale tra preti e famiglia a servizio della comunità. E la canonica, invece che disabitata, è, a maggior ragione, diventata ‘casa’ per molti: laici e preti, famiglie, giovani e anche per chi passa solo per un’informazione. E tra le voci di un cartone animato in sottofondo e il profumo della cucina si annuncia il Vangelo anche ai più lontani.
Giovanni racconta la vita in parrocchia sul suo blog su AquilaePriscilla.it . Anche questa è una delle esperienze che partecipano al gruppo ‘famiglie missionarie a Km0‘ e che collaborano con la diocesi abitando in canoniche e case parrocchiali nelle diverse zone pastorali.
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<< Ormai sono tre anni che con la mia famiglia abbiamo deciso di metterci a disposizione della diocesi di Milano in un progetto che vede la presenza di laici residenti in una canonica. Famiglie che non diventano custodi o sagrestani, ma che decidendo di vivere nella canonica fanno in modo che la parrocchia rimanga un posto aperto, accogliente. La famiglia non diventa la ‘brutta’ copia del parroco, ma semplicemente decide che parte della sua giornata preveda un servizio alla parrocchia. […]
Ci siamo accorti che il far vivere la canonica come una seconda casa sia ai ragazzi sia agli adulti favorisce la prossimità della chiesa soprattutto a quelle persone che non sono troppo abituate a frequentare ambienti oratoriani. Molte confidenze, aiuti idee nascono nell’informalità della casa tra le voci di un cartone animato in sottofondo e il profumo della cucina…[…]
È un’esperienza davvero unica che ci mantiene costantemente “aperti” al disegno di Dio che ogni giorno si manifesta con un incontro, con un volto, con un abbraccio.
È un’esperienza che ci “obbliga” a tenerci sempre attenti all’altro, a non chiuderci nell’egoismo di programmazioni.
È un’esperienza dove veniamo educati dalla comunità.
È un’esperienza d’incontro con Lui e con il prossimo. leggi tutto>>
Se non portiamo fuori dal tempio la bellezza dell’Eucaristia domenicale e di ciò che stiamo sperimentando, significa che ciò non ci ha davvero toccato.
Si deve vivere il rapporto con Gesù nella quotidianità, in modo da comunicarlo con spontaneità, facendo vedere la convenienza di seguire il Signore nella vita di tutti i giorni.
Dall’intervento del card. A.Scola in visita pastorale a Vigano Certosino nel 2015