La città di Bollate alla ricerca di nuove forme di evangelizzazione: percorsi di iniziazione cristiana più attenti, partecipazione ai nuovi cammini proposti dalla diocesi, coinvolgimento delle famiglie e dei laici. Non ultima, l’esperienza di corresponsabilità con la famiglia di Giovine che vive nella canonica di una chiesa sussidiaria per l’animazione pastorale della comunità e del quartiere.
L’intervista al decano della città, don Maurizio Pessina, alla vigilia della visita pastorale del cardinale Angelo Scola al decanato.
Un’équipe di laici, formata da più di 25 persone (alcuni membri del Consiglio pastorale, altri responsabili o appartenenti alle commissioni pastorali decanali), ha preparato le domande da presentare all’Arcivescovo nel corso della serata: quesiti che conseguono da un’analisi della comunità pastorale pensati da laici che hanno il polso della situazione del fedele comune». […]
Da noi ci sono grossi oratori, un vero e proprio volano per la vita della comunità parrocchiale anche adulta. Oggi, nonostante questo modello consolidato, la realtà giovanile trova difficoltà ormai comuni ovunque, come la dispersione. Grazie alla forte tradizione delle nostre attività riusciamo comunque ad avere presenze, anche se con numeri risicati. Ci sono problemi poi con i giovani-adulti, i quarantenni. Abbiamo difficoltà a raggiungerli con proposte mirate. Ma riusciamo a lavorare con i percorsi di iniziazione cristiana e con i nuovi cammini proposti dalla diocesi si riesce a coinvolgere di più le famiglie. In una nostra parrocchia è partita da un anno anche l’iniziativa delle famiglie missionarie: una famiglia vive nella canonica di una chiesa sussidiaria e anima un quartiere a Bollate. Leggi l’intervista completa>>