Patrizia, di Alba (CN) è partita nel 2008 come missionaria laica fidei donum per la diocesi di Marsabit in Kenya . Qui, nella parrocchia di Maikona ha conosciuto Michael, di Nairobi, anche lui missionario laico presso il dispensario. Con i loro due bimbi continuano il loro servizio in uno spirito nuovo: lo spirito che dà il fatto di essere famiglia.
“Radici e frutti”
Sul Notiziario dell’Ufficio Missionario di Alba, Patrizia racconta con consapevolezza la vita in missione: non solo gioia ma anche le sofferenze, vissute soprattutto nello stare accanto ad una Chiesa ancora giovane dove il Vangelo fatica a trasformarsi in vita e in prassi pastorale.
La missione è però anche il luogo degli affetti, dove la gente ricorda con riconoscenza i fidei donum italiani, dove Patrizia e Mike si sono incontrati …Qui il pdf >>
La fatica è tanta e pure la sofferenza. Il guadagno forse è quello di avere un trampolino da cui individuare i fili della Misericordia divina che si intessono nella vita delle persone più semplici e sono suggerite dallo Spirito, anche senza passare dalla Chiesa gerachica. […]
Domenica 14 Agosto siamo potuti ritornare [a Maikona] a festeggiare con la nostre gente i loro 50 anni di fede. … abbiamo potuto vedere con i nostri occhi come la fede in Cristo possa cambiare la vita in meglio. Abbiamo contemplato le radici del grande albero della Chiesa, insieme ai suoi frutti. E, vi assicuro, che qui non è cosa che succede tutti i giorni!
“La missione non è un luogo, ma un modo di essere”
Una testimonianza di Patrizia e Mike per Ricerca & Dialogo, il bollettino di Azione Cattolica della Diocesi di Alba e le loro riflessioni sull’incontro ‘a distanza’ con una famiglia missionaria a Km0 qui in Italia… <>
“La missione non è un luogo, ma un modo di essere”. Ci piace presentarci così quando ci chiedono di parlare di noi e della nostra vita. Ufficialmente, io, Patrizia, sono di Monforte d’Alba, dal 2008 laica in servizio di missione inviata dalla diocesi di Alba alla diocesi di Marsabit, in Kenya (missione in cui hanno servito per 40 anni i sacerdoti diocesani di Alba): oltre a lavorare con i giovani, insegno religione e sono amministratrice della scuola primaria parrocchiale “Fr. John Memorial” in Marsabit. Michael, mio marito, è farmacista e nutrizionista di Nairobi, entra a far parte dei CLM (Catholic Lay Missionaries) del Kenya nel 2006 e viene inviato a servire i malati nel dispensario della parrocchia di Maikona, diocesi di Marsabit. Accomunati dal servizio missionario ci conosciamo e nel settembre 2010 iniziamo il nostro cammino di fidanzamento; ci sposiamo l’11 febbraio 2012 nella Cattedrale di Marsabit, rinnovando il nostro impegno missionario come coppia e famiglia. L’8 giugno 2013 nasce Emily, la missionaria più vivace della nostra famiglia!
Tutte le volte che ritorniamo a Alba a trovarvi, ripartiamo per Marsabit con una grande libertà interiore: la missione non è nostra, Cristo ci precede! Questo ci permette di affrontare il servizio e la vita quotidiana con responsabilità ma anche con un sorriso sereno, sicuri che non siamo soli (anche se a volte le “battaglie” per mantenerci fedeli a Cristo sono dure da vincere, in una cultura che è altro rispetto ad alcuni valori cristiani, soprattutto di fiducia e di fedeltà coniugale!) e che l’importante è esserci. continua a leggere sul sito marsabit-tukopamoja>>
“Dio non dà i punti per i km che si fanno, ma per l’amore che ci metti.”
In questo periodo di ritorno in patria, attendendo il nostro secondogenito, ho la possibilità di incontrare molti amici, gruppi, persone che sono più o meno
vicine alla nostra missione e a Marsabit. E mi ritrovo a riflettere e a ribadire a me stessa che missione non è solo Africa, che partire non è solo attraversare l’oceano…anzi, è indispensabile renderci consapevoli che il nostro essere missionari inizia dal nostro essere di Cristo ed è ad esso intrinsecamente connesso. Per la serie: “Dio non dà i punti per i km che si fanno, ma per l’amore che ci metti. Se tu attraversi la via per fare la catechista, ed io invece attraverso l’oceano per fare il missionario ad gentes, ed entrambi lo facciamo col cuore, abbiamo tutti e due lo stesso punteggio”.
A questo proposito un amico sacerdote mi ha fatto scoprire una testimonianza vivente di famiglie che la pensano così e che stanno cercando di incarnare con il loro stile di vita questo ideale. Le chiamano “Famiglie missionarie a km 0” e scelgono di abitare in parrocchia…. .Continua a leggere su Ricerca&Dialogo aprile2016_pag10>