Dal 3 al 5 Maggio si è svolto a Firenze l’annuale Convegno Missionario Nazionale dei seminaristi. Molti interventi di approfondimento e testimonianza che segnano l’orizzonte della Missione del futuro. Daniela ed Enrico hann dato volto all’esperienza delle famiglie missionarie a Km0.
“Il vero protagonista del tema scelto per il Convegno è lo Spirito Santo, fuoco della missione”
La riflessione è affidata a più voci: don Ciro Biondi, il cardinale Giuseppe Betori, il professor Luciano Meddi.
Il Sabato è stata organizzata una Tavola rotonda, coordinata da Maria Chiara Pallanti del Centro missionario diocesano di Firenze, che ha dato voce a tre esempi di vocazioni diverse, ma tutte impegnate nell’unica missione di testimoniare il Vangelo nella propria vita: Guido Miccinesi, medico psichiatra, diacono, responsabile della Pastorale della salute per la diocesi di Firenze; don Paolo Boschini, parroco in una comunità parrocchiale che ha un esemplare stile di apertura al territorio nella diocesi di Modena; Daniela ed Enrico Coppin, della diocesi di Milano, sposi che fanno parte delle “Famiglie missionarie a Km 0”, che dialogheranno su come hanno sentito in prima persona lo Spirito Santo presente nella loro attività di evangelizzazione in diversi angoli del mondo. Nel pomeriggio, invece, è stata organizzata la visita ad alcune realtà missionarie della diocesi di Firenze: un modo per conoscere iniziative concrete di “Chiesa in uscita” sul territorio.”
Tutti i link agli interventi e al documento finale con le proposte dei seminaristi>>
La riproposizione dell’annuncio, in questo cambiamento d’epoca, deve avvenire in ascolto del
linguaggio del destinatario, adattandosi a un linguaggio che aderisca alla sua vita. Interrogati inoltre,
dalla continua innovazione e soggettivizzazione della cultura giovanile, crediamo sia importante
creare dei rapporti personali, paterni di fiducia e di amicizia che vadano oltre i soli incontri, capaci di
ascolto e di far sperimentare la bellezza dell’incontro con Cristo.A partire da questa riflessione vogliamo proporre:
– Una maggiore insistenza nella formazione dei laici che possano essere non soltanto meri
esecutori, ma protagonisti nella vita pastorale e liturgica e quindi della stessa vita della Chiesa.
– Una maggiore cura della liturgia, espressione della centralità dell’azione sacramentale, che
non è una parentesi nella vita, ma ne è fonte.
– Un’attenzione al percorso di formazione dei catecumeni e soprattutto dei neobattezzati, che
non sono una realtà così minoritaria nel contesto attuale.
– Nella formazione seminaristica, per facilitare una maggior consapevolezza che l’annuncio è
il nucleo della nostra vocazione, proponiamo una tappa ad gentes e gemellaggi con altri
seminari nel mondo, per riscoprire l’universalità della Chiesa, una e pluriforme.