L’incontro tra Maria ed Elisabetta aiuta entrambe a comprendere ciò che sta accadendo, nella loro storia personale e nella storia del mondo. Ripercorriamo i passi di Maria verso la cugina per imparare la sua docilità, la sua disponibilità a fidarsi, la sua capacità di “ACCORGERSI”. Qui la traccia dell’incontro della diaconia di oggi.
VAI ALLA TRACCIA DI SETTEMBRE>>
“Se vogliamo far fluire la vita, dobbiamo permettere allo Spirito di scorrere e sentire che siamo chiamati dal futuro” don Luigi Verdi
Canto: Magnificat, magnificat, magnificat anima mea Dominum.
Preghiera a voci alternate
Signore,
noi ti ringraziamo perchè ci raduni ancora una volta alla tua presenza,
ci raduni nel tuo nome.
Signore, tu ci metti davanti la tua Parola,
quella che tu hai ispirato ai tuoi profeti:
fa che ci accostiamo a questa Parola
con riverenza, con attenzione, con umiltà;
fa che questa Parola non sia da noi sprecata,
ma sia accolta in tutto ciò che essa ci dice.
Noi sappiamo che il nostro cuore è spesso chiuso,
incapace di comprendere la semplicità della tua Parola.
Manda il tuo Spirito in noi
perchè possiamo accoglierla con verità, con semplicità;
perchè essa trasformi la nostra vita.
Fa’, o Signore, che non ti resistiamo,
che la tua Parola penetri in noi come spada a due tagli;
che il nostro cuore sia aperto ad essa
e che la nostra mano non vi resista;
che il nostro occhio non si chiuda,
che il nostro orecchio non si volga altrove,
ma che ci dedichiamo totalmente a questo ascolto.
Te lo chiediamo, o Padre,
per intercessione di Maria, madre dell’ascolto. Amen
C.M. Martini
Ci prendiamo un tempo per dire la gratitudine di questa convocazione, di questa avventura che stiamo vivendo insieme, …
[silenzio e breve condivisione]
Lettura dal Vangelo di Luca 1, 39-56
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse:
«L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Lettura dall’esortazione Gaudete et exsultate
Per un cristiano non è possibile pensare alla propria missione sulla terra senza concepirla come un cammino di santità, perché «questa infatti è volontà di Dio, la vostra santificazione» (1 Ts 4,3)
Tale missione trova pienezza di senso in Cristo e si può comprendere solo a partire da Lui. In fondo, la santità è vivere in unione con Lui i misteri della sua vita. Consiste nell’unirsi alla morte e risurrezione del Signore in modo unico e personale, nel morire e risorgere continuamente con Lui. Ma può anche implicare di riprodurre nella propria esistenza diversi aspetti della vita terrena di Gesù: la vita nascosta, la vita comunitaria, la vicinanza agli ultimi, la povertà e altre manifestazioni del suo donarsi per amore. La contemplazione di questi misteri, come proponeva sant’Ignazio di Loyola, ci orienta a renderli carne nelle nostre scelte e nei nostri atteggiamenti. (…) Anche tu hai bisogno di concepire la totalità della tua vita come una missione.
Prova a farlo ascoltando Dio nella preghiera e riconoscendo i segni che Egli ti offre. Chiedi sempre allo Spirito che cosa Gesù si attende da te in ogni momento della tua esistenza e in ogni scelta che devi fare, per discernere il posto che ciò occupa nella tua missione. E permettigli di plasmare in te quel mistero personale che possa riflettere Gesù Cristo nel mondo di oggi. Voglia il Cielo che tu possa riconoscere qual è quella parola, quel messaggio di Gesù che Dio desidera dire al mondo con la tua vita. Lasciati trasformare, lasciati rinnovare dallo Spirito, affinché ciò sia possibile, e così la tua preziosa missione non andrà perduta. Il Signore la porterà a compimento anche in mezzo ai tuoi errori e ai tuoi momenti negativi, purché tu non abbandoni la via dell’amore e rimanga sempre aperto alla sua azione soprannaturale che purifica e illumina. […]
Ricordiamo come Gesù invitava i suoi discepoli a fare attenzione ai particolari.
Il piccolo particolare che si stava esaurendo il vino in una festa.
Il piccolo particolare che mancava una pecora.
Il piccolo particolare della vedova che offrì le sue due monetine.
Il piccolo particolare di avere olio di riserva per le lampade se lo sposo ritarda.
Il piccolo particolare di chiedere ai discepoli di vedere quanti pani avevano.
Il piccolo particolare di avere un fuocherello pronto e del pesce sulla griglia mentre aspettava i discepoli all’alba.
La comunità che custodisce i piccoli particolari dell’amore, dove i membri si prendono cura gli uni degli altri e costituiscono uno spazio aperto ed evangelizzatore, è luogo della presenza del Risorto che la va santificando secondo il progetto del Padre.
Benedizione
L: Signore, apri i nostri cuori al tuo amore. T: Donaci la tua gioia
L: Signore, aiutaci a riconoscere le tracce di Te nella nostra storia, nella nostra comunità, nella Chiesa, nel mondo. T: Donaci la tua gioia
L: Signore, mantienici in ascolto di ciò che lo Spirito suscita T: Donaci la tua gioia
L: Signore, fa’ crescere la gioia per la missione a cui ci chiami. T: Donaci di saper amare la tua Chiesa e custodirla nella speranza.
Celebrante: Rimanete nella pace per amare e servire il Signore.
T: Rendiamo grazie a Dio.