“Sempre in cammino, mai sradicati” è il titolo scelto dalla comunità di Taizè per l’incontro dei giovani 2019 a Wroclaw. Passato e futuro ci parlano: il Signore scrive la sua presenza nella storia ma ci attende anche nel futuro. Ci parla e ci accompagna nei volti e negli incontri di ogni giorno, ci chiede di essere sempre in cammino, ma mai sradicati.
Canto:
Tu sei sorgente viva, Tu sei fuoco, sei carità.
Vieni Spirito Santo, Vieni Spirito Santo!
oppure
Vieni Spirito creatore, vieni, vieni,
vieni Spirito creatore, vieni, vieni!
Preghiera iniziale
Spirito di Vita, che in principio aleggiavi sull’abisso,
aiuta l’umanità del nostro tempo a comprendere
che l’esclusione di Dio la porta a smarrirsi nel deserto del mondo,
e che solo dove entra la fede fioriscono la dignità e la libertà
e la società tutta si edifica nella giustizia.
Spirito di Pentecoste, che fai della Chiesa un solo Corpo,
restituisci noi battezzati a un’autentica esperienza di comunione;
rendici segno vivo della presenza del Risorto nel mondo,
comunità di santi che vive nel servizio della carità.
Spirito Santo, che abiliti alla missione,
donaci di riconoscere che, anche nel nostro tempo,
tante persone sono in ricerca della verità sulla loro esistenza e sul mondo.
Rendici collaboratori della loro gioia con l’annuncio del Vangelo di Gesù Cristo,
chicco del frumento di Dio, che rende buono il terreno della vita e assicura l’abbondanza del raccolto. Amen.
Benedetto XVI, assemblea della CEI, 2012
Ci prendiamo un tempo per dire la gratitudine di questa convocazione o chiedere perdono per qualche mancanza di amore in questa avventura insieme…
Lettura dal Vangelo di Luca 24, 30-35 | I discepoli di Emmaus
Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
le radici – Lettura tratta da Attraversava la Città. Risposta al Sinodo dei giovani, C.M. Martini, Milano, 2002
Vi chiedo di non lasciar cadere questa coraggiosa parola profetica, che è anche il segreto della vostra felicità. Il desiderio di essere felici è il sogno e il progetto più grande che portate nel cuore. Il Papa Giovanni Paolo II ve lo ha detto a Tor Vergata: «È Gesù che cercate quando sognate la felicità»; per questo voi, sentinelle del mattino, volete che la vostra libertà sia orientata secondo il progetto misterioso e affascinante che Dio ha su ciascuno di voi.
Abbiate il coraggio di attraversare le città. Passate tra le folle nel nome di Gesù, andate diritto per la via dell’obbedienza della fede, qualcuno di inaspettato vi attende, vi farà entrare nella sua casa e darete gioia alla sua e alla vostra vita. Le nostre città hanno bisogno di voi, non abbiate un’idea della fede troppo intimistica, Gesù parlava per le strade, entrava nelle case, non faceva differenze,
sapeva meravigliare, era discreto e deciso. Al suo passaggio saliva la lode a Dio perché annunciava l’evangelo. Non rinchiudetevi mai, la Chiesa è aperta al mondo. A tutti voi, guardando in particolare alle generazioni nuove, vorrei affidare tre consegne decisive: abbiate la forza di cercare Gesù, costruite esperienze di vita fraterna, restate vicino ai poveri, ai poveri di ogni categoria (poveri di pane, di affetto, di cultura, di libertà, di salute…) mediante il rapporto personale e attraverso una convinta dedizione alle istituzioni civili.
in cammino –Lettura tratta dall’intervento di Laura Verrani all’incontro “La famiglia evangelizzatrice”, Torino, 9 novembre 2019
La Chiesa ha sempre ritenuto che ciò che era determinante per essere considerati apostoli fosse il fatto di aver vissuto con Gesù e di averlo visto risorto. Quindi è particolarmente significativo che Gesù sia apparso [ad Emmaus]ad una coppia di persone che lo avevano seguito fino alla Pasqua, per poi vederlo risorto. Una coppia di discepoli, che stava vivendo un forte momento di crisi, che stava tornando indietro senza più capire il senso dei loro anni vissuti dietro al Maestro. Tuttavia, dopo aver riconosciuto Gesù, che, entrato in casa loro – “per rimanere”! – spezza il pane insieme a loro, i due escono di nuovo di casa e si rimettono in cammino per tornare a Gerusalemme, dagli altri discepoli. È importante raccontare questa dinamica di evangelizzazione, propria di questa coppia “con la porta aperta”, perché ha qualcosa da dire alla Chiesa. I due infatti vanno nel Cenacolo dove trovano gli apostoli, ad annunciare loro che Gesù è vivo. L’evangelizzazione, dunque, non è solo per gli altri, per “quelli di fuori”, ma è anche rivolta all’interno della Chiesa.
Quello che inoltre voglio sottolineare è il contenuto di questa evangelizzazione: che cosa vanno a
raccontare? Cioè, che cosa dobbiamo dire noi agli altri? Il testo dice: “narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane”. Raccontano quello che hanno vissuto! Questo è molto bello perché specifica che cosa serve per l’evangelizzazione: serve vivere!
Paolo più avanti nel testo degli Atti dice “apprezzate persone così”, cioè “apprezzatevi”. La famiglia di Stefanàs ha aperto l’evangelizzazione in Acaia: famiglie così aprono cammini,
sono punti di riferimento. “Sono una gioia per la Chiesa”. Usate questa giornata per rendervi conto di quanto è prezioso il vostro ruolo, che dà forma, vita e gioia alla Chiesa.
sempre in cammino , mai sradicati –Lettura tratta dal discorso di Papa Francesco alla Sacra Rota, Roma, 25 gennaio 2020
La Chiesa, per seguire Gesù, deve operare secondo tre condizioni avvalorate dallo stesso divino Maestro: itineranza, prontezza e decisione (cfr Angelus, 30 giugno 2019). La Chiesa è, per sua natura, in movimento, non resta tranquilla nel proprio recinto, è aperta ai più vasti orizzonti. La Chiesa è inviata a portare il Vangelo nelle strade e raggiungere periferie umane ed esistenziali. Ci fa ricordare la coppia di sposi neotestamentaria Aquila e Priscilla.
Lo Spirito Santo ha voluto porre accanto all’Apostolo [Paolo] questo esempio mirabile di coppia di sposi itineranti: difatti, sia negli Atti degli Apostoli sia nella descrizione di Paolo non sono mai fermi, ma sempre in continuo movimento.
Ecco, di coppie di sposi in movimento necessita oggi la Chiesa, dovunque nel mondo; partendo però idealmente dalle radici della Chiesa dei primi quattro secoli e cioè dalle catacombe, come fece San Paolo VI alla fine del Concilio recandosi nelle Catacombe di Domitilla. In quelle Catacombe, quel santo Pontefice affermò: «Qui il cristianesimo affondò le sue radici nella povertà, nell’ostracismo dei poteri costituiti, nella sofferenza di ingiuste e sanguinose persecuzioni; qui la Chiesa fu spoglia di ogni umano potere, fu povera, fu umile, fu pia, fu oppressa, fu eroica. Qui il primato dello Spirito di cui ci parla il Vangelo ebbe la sua oscura, quasi misteriosa, ma invitta affermazione, la sua testimonianza incomparabile, il suo martirio» (Omelia, 12 settembre 1965).
Benedizione
L: Signore, apri i nostri cuori al Tuo amore.
T: Donaci la tua gioia
L: Signore, aiutaci a riconoscere le tracce di Te nella nostra storia, nella nostra comunità, nella Chiesa, nel mondo. Aiutaci a mantenere e coltivare le nostre radici.
T: Donaci la tua gioia
L: Signore, mantienici in ascolto di ciò che lo Spirito suscita.
T: Donaci la tua gioia
L: Signore, fa’ crescere la gioia per la missione a cui ci chiami, fa di noi uomini e donne “sempre in cammino”.
T: Donaci di saper amare la tua Chiesa e custodirla nella speranza.
Celebrante: Rimanete nella pace per amare e servire il Signore.
T: Rendiamo grazie a Dio.