Casa Cafarnao è l’esperienza di vita comune per giovani che allarga la Fraternità di San Rocco. Nata durante il Covid, da un insieme di necessità e intuizione, oggi è al secondo anno di vita e rende più vivo e popolato il pianerottolo già condiviso dalla famiglia Longoni e da don Luca Magnani.
Qui la testimonianza delle prime inquiline della casa: siamo Lorenza e Veronica, Lura e LaVero per gli amici. Viviamo al terzo piano dell’oratorio di San Rocco da un anno, condividendo il pianerottolo con Don Luca, Mattia e Corinna, Pietro, Letizia e Benedetta.
La nostra casa ha un nome. Le persone danno i nomi ai gatti, ai cani, alle piante, c’è anche chi dà il nome alla macchina come se fosse un figlio… noi abbiamo dato il nome a casa nostra perché non è un posto e basta, Casa Cafarnao è un luogo vivo, siamo noi e non solo.
Casa Cafarnao nasce dalla casa Giovani donata quindici anni fa dal parroco Don Michele ai ragazzi dell’oratorio, sistemata e frequentata intensamente dai giovani della nostra Comunità Pastorale. Per tanto tempo è stato un luogo d’utilizzo molto comodo per incontri, ospitare vite comuni, studio e attività dell’oratorio.
“Carissima casina, usata, riusata e strausata, quasi consumata… chi si prende cura di te, se tu ti prendi sempre cura di noi?”
Casa Cafarnao nasce dall’incontro di sogni e desideri di chi non solo vuole incontrare amici con cui condividere, ma di chi CERCA FRATELLI con cui VIVERE tutte le attività che già si facevano.
È una casa dove chi sceglie di abitarla non troverà coinquilini, ma fratelli nella fede. Biblicamente casa Cafarnao è il luogo in cui Gesù sceglie di abitare tra gli amici. Conosciuto Simon Pietro sul mare di Tiberiade, “toc toc”, bussa alla porta in cerca di fratelli con cui condividere la sua figliolanza.
Casa Cafarnao era il luogo degli incontri; era il luogo di passaggio in cui discepoli, malati, curiosi, usurai, infermi, prostitute, lebbrosi, mendicanti, bussavano alla porta per incontrare Gesù, per una parola, uno sguardo, una carezza: era il luogo in cui amici di amici portavano altri amici e si compivano i miracoli. Continua a leggere sul sito della parrocchia>>