Il mistero della morte improvvisa del figlio Francesco, 23enne, ha segnato la vita di Tiziana e Luigi, famiglia residente all’oratorio di Cambiago da più di 25 anni. Un percorso che ha aperto tante domande sul senso del dolore e ha però anche generato legami nuovi nella comunità e con gli amici di Francesco. Lunedì 23 maggio un incontro per fermarsi a ricordare, riflettere e contemplare. A loro abbiamo chiesto di raccontarci “Come si affronta questo dolore, vivendo in oratorio?”
Francesco davvero è cresciuto in oratorio. Tiziana e Luigi>> alla sua nascita già abitavano con la famiglia all’oratorio San Tarcisio di Cambiago. Già 25 anni fa il parroco aveva avuto l’intuizione che la presenza di una famiglia in oratorio avrebbe generato uno stile di chiesa domestico e accogliente.
I figli di Tiziana e Luigi sono perciò cresciuti in una casa con la porta aperta e il campetto di calcio dell’oratorio sotto il balcone. Sono stati poi liberi di fare le loro scelte diventando grandi: nello studio, nel lavoro, nel volontariato e nel rapporto con Dio.
Un’esperienza che nel tempo si è intrecciata con le nascenti famiglie missionarie a Km0. Tiziana e Luigi sono diventati una parte importante e “saggia” del gruppo. La loro appartenenza al movimento di Comunione e Liberazione ha portato ricchezza al gruppo diocesano e ne sono nate amicizie profonde con tante famiglie anche di diversissima provenienza.
Poi, l’estate scorsa, la notizia improvvisa della morte del figlio Francesco in un incidente stradale mentre era sulla via del ritorno dall’allenamento di calcio. Un’evento che in tutti ha accesso domande e riflessioni.
Una festa per dire addio a Francesco, l’articolo su Prima Martesana>>
Tiziana sarà a Cassano D’adda il 23 Maggio per dialogare sul percorso di questo anno difficile e inteso, un vero “cammino”: personale, di coppia e nelle relazioni con la comunità parrocchiale e gli amici di Francesco …poesia, preghiera, testimonianza per “guardare insieme il cielo”.
“Come si affronta anche un dolore così grande…tenendo i piedi in oratorio?”
Qui il video che Tiziana aveva preparato cinque anni fa per l’iniziativa “Cresciuto in oratorio” ed una riflessione di questi giorni, nata riguardando oggi il video e ricondividendolo nel gruppo FM KM0.
Sono passati cinque anni dal video in cui raccontavo della nostra esperienza in oratorio e in cui leggevo il tema di Francesco che descriveva gli ambienti dell’oratorio come realmente parte di casa sua.
Sono passati nove mesi da quando Francesco è rimasto coinvolto nell’incidente stradale mortale.
Il nastro azzurro è rimasto appeso all’entrata del nostro oratorio, a ricordarci che Francesco è nato per esserci sempre, ora in modo diverso.
Le parole si sono fatte più essenziali e più vere: se diciamo che questa è la nostra casa vuol dire che i rapporti con le persone, più o meno giovani, sono la cosa più importante; se diciamo che i figli non ci appartengono vuol dire che guardiamo anche i ragazzi che varcano la soglia dell’oratorio puntando al loro cuore e affidandoli a Dio; se diciamo che abbiamo bisogno di amici, li andiamo a cercare e li invitiamo da noi; se diciamo che da soli non ce la facciamo, chiediamo la forza ad un Altro che si fa presente nei sacramenti, nella preghiera e in quelle persone che nella loro voce fanno riecheggiare: “ Donna, non piangere!”
Ed è un fiorire di occasioni; le gemme quando spuntano incidono la corteccia; nel dolore rinasce una novità di vita: rapporti nuovi con gli amici di Francesco e con le persone del paese, una sensibilità nuova nei confronti di quello che succede attorno a noi, un desiderio di verità e di comprensione con chi condivide il nostro cammino (compresi i preti). Tiziana e Luigi
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