Ecco il nuovo Homecast a Km0 da riascoltare per proseguire il percorso di lettura della lettera pastorale del Cardinal Martini “Ripartiamo da Dio!”. (Che poi è anche un bel motto per ripetterci in cammino in questa ripartenza).
In questa seconda puntata l’Homecast ha iniziato a itinerare, facendo tappa a Varese alla Parrocchia della Madonna della Speranza e della Pace. Un’intitolazione che si sposa bene con i temi di riflessione proposti. Un ringraziamento alla famiglia Zanzi per la registrazione e soprattutto per l’ospitalità.
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Perchè questo quadro per aiutarci a riflettere?
Perchè si trova in zona Varese, lì dove ha fatto tappa l’homecast e perchè ha una stroria che intreccia ricerca personale dell’artista, riflessione sulla guerra e sul dolore, arte sacra nel suo passato (il sacro monte) e nella sua contemporaneità (Guttuso, pittore realista).
Era il 1983 quando monsignor Pasquale Macchi, storico segretario di Paolo VI e allora arciprete del santuario di Santa Maria del Monte, chiese a Renato Guttuso di uscire dal suo studio di Velate e lavorare all’aperto al grande affresco alla terza cappella della Via Sacra. Una scelta coraggiosa perché Guttuso non era certo un pittore di chiese, né tanto meno un artista di ispirazione sacra, ma piuttosto legato alla rappresentazione della realtà e del presente. Più tardi l’artista dirà che quella Fuga in Egitto «fu un’esperienza rara, unica» che lo aveva indotto a riflettere sulle ragioni della nostra vita.
Guttuso fu capace, con sua cifra stilistica, di impregnare il racconto del Vangelo di Matteo di tutta la realtà di cui era capace: nella scelta dei colori, del taglio prospettico e nel volto dei protagonisti. Una parabola triste di una famiglia realmente ebrea e palestinese ad un tempo, che si poteva vedere in quegli anni nei servizi televisivi e nei reportages fotografici dal Medio Oriente, flagellato dalla guerra. continua a leggere>> | scheda e descrizione>>