Famiglie che hanno scelto di lasciare casa propria e abitare per alcuni anni in queste strutture per un’esperienza di annuncio del Vangelo e di servizio alla Chiesa: di accoglienza, corresponsabilità pastorale, fraternità, di chiesa-in-uscita.
Un tempo in cui ci si rende disponibili a dare un volto familiare e plurale alla parrocchia e alla Chiesa; a vivere in prima persona questo tempo di trasformazione e rigenerazione delle comunità parrocchiali e decanali; a sperimentare questa diversa forma di presenza sul territorio.
Il desiderio è di incarnare una Chiesa dove le vocazioni – al matrimonio, al presbiterato, alla vita religiosa, … – si alimentano e si rafforzano reciprocamente: ci si testimonia a vicenda la bellezza della vita cristiana, del condividere fatiche e gioie e il “per sempre” della propria vocazione. Insieme ci si mette a servizio dei fratelli e dell’annuncio del Vangelo. La coppia mantiene il proprio lavoro e la famiglia i propri ritmi (scuola, lavoro, occupazioni settimanali), ma abita con stile di apertura e di ascolto gli spazi parrocchiali.
Il primo compito della famiglia è quello della presenza “sulla soglia” in uno stile di accoglienza e apertura a chi bussa, soprattutto per chi si sente lontano dalla vita delle comunità parrocchiali. In base alle esigenze della comunità, vengono scelti compiti di animazione pastorale, non a sostituzione dei laici già in parrocchia, ma a sostegno di una presenza laicale sempre più lieta e significativa.