COSA CI ANIMA? DESIDERI, SFIDE, STILE
Documento work in progress – vers. Aprile 2016
Sono sempre più convinto che la missionarietà della parrocchia, prima che nelle iniziative, si veda dallo stile, da come, dove, con chi viviamo concretamente, non in teoria. Com’è la mia casa? chi ci vive? di cosa mi occupo durante il giorno? con chi mi relaziono? chi entra nella mia casa? vai a “Dare volto al Vangelo, una questione di stile di don A.Basilico”
Siamo un gruppo eterogeneo. Ogni famiglia, un percorso ecclesiale diverso: parrocchie, movimenti, associazioni, istituti religiosi o missionari, esperienza fidei donum. Cammini che ci hanno portato alla stessa scelta di mettere casa per alcuni anni in parrocchia, aperti ad esperienze di corresponsabilità, accoglienza e condivisione.
Cosa dunque ci unifica? Dove nasce il clima di comunione che si respira in questo gruppo? Abbiamo declinato così i desideri, le sfide, lo stile che ci animano. Un testo work in progress da rileggere e riverificare nel tempo:
IL VANGELO GUIDA IL CAMMINO DELLA FAMIGLIA
“Si impara più con gli occhi che con le parole”
Al servizio del Vangelo come coppia: pensarsi insieme a servizio del Vangelo alimenta la vita di coppia e ne alza l’orizzonte. Un valore aggiunto che matura tuttavia solo se siamo capaci di dedicare tempi, spazi, occasioni per la cura di noi stessi e della coppia (tempo della preghiera, della relazione, dello svago, …).
I figli imparano da ciò che vivono, imparano “più con gli occhi che con le parole”. Abitare in parrocchia è una straordinaria occasione per concretizzare una vita di accoglienza, incontro, comunione coi fratelli. Ci permette di trasmettere ai nostri figli ciò che vale, vivendolo insieme, di imparare a lasciarci interpellare ogni giorno da chi incontriamo e da ciò che accade.
Una vita serena: si fa ciò che fa bene alla famiglia. E la serenità e la pace della famiglia si realizzano se siamo capaci di vivere uno stile di affidamento. Come coppie condividiamo due esigenze: quella di avere qualcuno che ci orienti, ci guidi, ci faccia crescere nella nostra dimensione umana e spirituale e quella di non pensarci mai ‘soli e autosufficienti’ ma sempre dentro un contesto comunitario più grande, dentro il popolo che è la Chiesa.
IL VANGELO INTERPELLA LA CHIESA
“Come ci interpella il Vangelo come Chiesa e come popolo?”
Il Vangelo ci interpella quotidianamente. Condividiamo una ‘sana inquietudine’ e il desiderio/disponibilità a lasciarci ogni giorno cambiare dalla Parola e a lasciare che essa cambi tempi, modi, ritmi della nostra vita.
Pluralità e comunione dei carismi a servizio della comunità: i legami di comunione a servizio della comunità fanno bene a tutti: laici, religiosi, preti. Ed è la preghiera che cementa l’unità della Chiesa e dei Carismi.
Ci abita uno stile di servizio, di vicinanza alla gente: desideriamo accostarci alla comunità che ci accoglie con discrezione e attenzione alle persone e al luogo.
IL VANGELO SI ANNUNCIA NEL MONDO
” Stressati e arricchiti dall’amico importuno”
Ciò che desideriamo è il bene comune, opposto all’individualismo diffuso. Una ricerca a cui ci sentiamo soprattutto richiamati abitando in parrocchia. E, in particolare:
– Vogliamo ‘essere e stare’ negli ambienti dove prevalgono mentalità, valori e regole diverse da quelle che condividiamo come cristiani. In particolare il luogo di lavoro ci mette alla prova: desideriamo perciò accettare appieno il confronto coi colleghi con un atteggiamento di solidarietà e condivisione.
– Ci sentiamo fortemente chiamati all’annuncio del Vangelo ai lontani, non solo a chi ‘ha i piedi’ in parrocchia. Consapevoli della fatica che questo richiede e -insieme- della ricchezza che dona, è nella relazione che vogliamo cercare i più lontani, perché è qui che si svela la sete di Dio.
Ci abita…
uno stile di fraternità e di accoglienza, di condivisione e attenzione alle relazioni. Disposti, nel quotidiano, a perdere tempo con le persone, siamo consapevoli del bisogno che abbiamo l’uno dell’altro.
Uno stile di sobrietà ed essenzialità: in ciò che si è, nella famiglia, nell’amministrare il bene comune, nel linguaggio che usiamo e anche e soprattutto nelle proposte che si fanno in parrocchia.