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Due preti, tre famiglie, una parrocchia nata in un negozio ed una chiesa in cantiere. Insieme, in cammino…nello spirito di Pentecoste.
Nel 2001 Don Alberto Bruzzolo, parroco di Pentecoste, presentava al Consiglio Pastorale Parrocchiale la possibilità che una famiglia missionaria abitasse nei locali della parrocchia. Nel 2016 una nuova famiglia, la terza che si sussegue, continuerà l’esperienza di vita comune e corresponsabilità. Il 13 maggio una serata per ritrovarsi, raccontare il cammino fatto e immaginare il futuro.
Un parroco ed una famiglia insieme per annunciare il Vangelo, ognuno con il proprio carisma ma con lo stesso desiderio di accoglienza, di condivisione e di servizio: insieme nella gestione della parrocchia, nell’ascolto della Parola e anche per qualche cena ‘in famiglia’.
Trent’anni fa nasceva la parrocchia Pentecoste (un nome fortemente -e profeticamente-voluto!) e quindici anni fa nasceva la proposta di mettere ‘al cuore’ della parrocchia Pentecoste un’esperienza di fraternità: una dinamica già sperimentata nel mondo missionario ma nuova per la realtà diocesana.
« La fraternità missionaria – così scriveva don Alberto – è innanzitutto un’esperienza di fraternità tra vocazioni diverse. […] La comunità parrocchiale desidera proporre l’immagine di una chiesa e di una parrocchia come comunione di vocazioni. Intuiamo che solo dalla comunione, vissuta e testimoniata, nasce la missione, aperta al territorio e il mondo intero.»
« Alla famiglia è chiesto in particolar modo di sviluppare un ruolo di condivisione della vita e dei problemi di coloro che fanno parte della parrocchia, […] avendo
maturato il desiderio della vita fraterna e la disponibilità ad aprire la propria vita familiare a gesti di accoglienza e di ascolto, a vivere con la “porta aperta”.»
Già da allora la fraternità era pensata come un’esperienza a termine, prevedendo un ricambio nel tempo della famiglia residente. Oggi la terza famiglia si appresta a vivere questo ‘ministero familiare’.
In questo momento più che mai, con l’edificazione della nuova chiesa e l’arrivo di nuove famiglie nei complessi residenziali di via Perini e della Torre, diventa preziosa la presenza di una famiglia che stimoli la comunione di tutta la comunità parrocchiale, che sostenga la vita del prete, che sia presenza accogliente per tutti quei cristiani “di passaggio” che si affacciano per chiedere un sacramento, un aiuto, un’informazione o in cerca di un riferimento.
Il tempo ha consegnato alla parrocchia e al quartiere il valore di questa esperienza oggi presente in diverse parrocchie della diocesi.
Il futuro insegnerà come continuare a coltivare quell’intuizione di quindici anni fa.
Brano tratto dal volantino in preparazione per la serata.