Marco e Lucia, che ospiteranno il prossimo incontro delle famiglie missionarie a Km0 raccontano la scelta di trasferirsi con i loro tre figli alla parrocchia Sant’Eugenio a Milano. Con don Alberto Marsiglio hanno avviato un’esperienza di fraternità che via via si sta strutturando e individuando le possibili piste di lavoro per il futuro.
“Il nostro cammino ci ha insegnato che la vita è Vocazione cioè che ogni piccola cosa della vita è una richiesta del Signore di scoprire cosa ci chiede, di cercarLo dentro anche le più semplici e banali circostanze del quotidiano. […] Don Alberto, raccogliendo una nuova esperienza che sta crescendo nella nostra Diocesi, ci ha chiesto di venire a vivere in parrocchia come famiglia missionaria “a km0”, cioè di essere famiglia abitando in parrocchia e di fare vita fraterna con lui. […] Rimaneva però un senso di disagio sul fatto di non essere all’altezza della proposta, ma abbiamo scelto di fidarci e affidarci a quello che il Signore ci proponeva. Ci siam detti che per dare bisogna aver ricevuto, e noi abbiamo avuto in abbondanza (di figli, di incontri, di compagnia…) da poter restituire e soprattutto condividere. E abbiamo intuito che non è una famiglia perfetta che siamo chiamati a essere, ma una famiglia che vuole seguire Gesù. Per questo il nostro primo desiderio è di approfondire la nostra conversione personale e di sposi nel posto in cui ci è dato vivere e con le persone che qui incontriamo, di rendere affascinante per i nostri figli lo stile che il Vangelo ci indica per vivere ogni giorno. Non siamo qui per svolgere delle funzioni particolari o per essere una guida per altri, ma la nostra speranza e richiesta è di condividere con tutti voi la bellezza del diventare Cristiani e di poterla portare al mondo, cominciando dal nostro quartiere. ” continua a leggere qui o clicca sull’immagine>>
Questo progetto è ancora all’inizio, non penso si possa fare a tavolino. Siamo quindi ancora in fase di sperimentazione e progettazione. […] La differenza è che il loro punto di vista è all’interno della parrocchia, per cui con il loro vivere in parrocchia riescono a cogliere tanti movimenti, tante dinamiche, spostamenti ritmi che chi vive fuori e arriva per i propri momenti non riesce a cogliere. Hanno uno sguardo più ampio su tanti avvenimenti che possono accadere in parrocchia, canonica e in chiesa. […] La loro presenza crea canali differenti per cui incontrano persone diverse da quelle che possiamo incontrare io e don Fabrizio. Persone diverse e per motivi diversi. Io magari incontro una famiglia perchè chiede il battesimo e loro incontrano la stessa famiglia perchè si trovano insieme a scuola o al parco, quindi creano canali di incontro e confronto che di aggiungono agli altri, per cui in qualche modo aumenta la fraternità parrocchiale. continua a leggere qui o clicca sull’immagine>>