Ci siamo chiesti come ri-pensare le attività estive dei ragazzi in oratorio. In un momento in cui organizzarci è già di per sè un’impresa, ci siamo presi una sera per scambiarci qualche buona idea di attività e ritrovare la direzione. Perchè prima ancora del “cosa fare” c’è il “perchè” e soprattutto …il “per chi”.
Condividiamo alcune risonanze , pensieri sparsi e riflessioni ancora”aperte”:
Per raccontare le attività che abbiamo progettato fino ad ora abbiamo scelto alcune domande:
– Per chi?
– Perché? Cioè con quali motivazioni ma anche qual è il senso/ la direzione che ci muove
– Che clima si respira nella progettazione? Come si sta muovendo il contesto in cui siamo? >
Per chi e perchè
Un momento di bellezza – “ Il tempo libero dell’estate è il tempo per farci compagnia e condividere un pezzo di cammino insieme, è un’occasione per far intravvedere ai ragazzi un pezzettino di bellezza.”
Essere Chiesa – “Perché è importante esserci. È evidente che è un momento di fatica per tutti. Ci sembra ancora più importante esserci. La Chiesa viene in aiuto di chi chiede aiuto.”
Attività in oratorio, con tutto quello che ciò significa – “Ci sembra importante proporre ai ragazzi di fare qualcosa di bello insieme in oratorio con tutto ciò che vuol dire (accoglienza, volontariato, vita cristiana). C’è una buona partecipazione della comunità…il dubbio è che non sia ancora del tutto chiaro che non si potranno fare le attività dell’anno scorso, che cambia l’idea che abbiamo in mente di oratorio.”
Chi ce lo fa fare? la realtà! – “Per noi è il modo di proseguire un cammino che in questi mesi si è fermato. È anche un modo di rispondere a bisogni sociali dei bimbi che sono di certo aumentati in queste settimane. Di certo qualcuno rimarrà fuori. Non abbiamo molti adulti (i più impegnati in parrocchia come le catechiste, lavorano). Speriamo nei maturandi per Luglio. C’è molta paura in giro e ci sentiamo chiedere “chi ce lo fa fare?”
Secondo noi può essere un’occasione bella per chiederci di nuovo perché facciamo quello che facciamo, per farci delle domande, per affezionarsi ancora di più a un cammino.
Mi colpisce che le istituzioni sul territorio (scuole materne,..) sono silenti. Erano un riferimento essenziale per le famiglie di altre religioni. In un quartiere multietnico e multireligioso come il nostro non ci sono risposte se non la parrocchia.”
Non far perdere ai ragazzi spazi di fraternità – “Pensiamo che gli animatori giovani faranno l’animazione e l’adulto sarà più un garante/responsabile. Ai ragazzi spiaceva essere “solo aiutanti” e soprattutto divisi e non in gruppo. La sera si può fare gruppo, recuperare la dimensione fraterna/ comunitaria e la sera abbiamo la disponibilità degli educatori che già seguono i ragazzi. Non si può fare la pizzata magari, ma si può fare gruppo, stare insieme (a distanza e con mascherine)”
Qualcosa di inedito – “Stiamo riflettendo sulla provocazione lanciata dal Vescovo di fare qualcosa di “inedito”. L’impressione è che in realtà ci sia poi stato chiesto di “fare oratorio” come lo conosciamo ma con numeri ridotti. Qui la difficoltà che è emersa è che l’oratorio non viene considerato come uno spazio adeguato al centro estivo per una questione di misure e distribuzione degli ambienti. A maggior ragione ci sentiamo spinti a provare a proporre qualcosa di inedito.”
Un tempo buono – “L’oratorio aperto cerca di dare un segnale di presenza e di riferimento, invece di passare il tempo a casa con la tecnologia o nei parchi senza troppe regole, l’oratorio può offrire ancora un contesto di relazioni e di qualità anche se in tempi ridotti.”
Pensando ai bambini e alle famiglie – “La scelta della comunità è quella di esserci, di provare a proporre qualcosa per bambini e famiglie. Certo la proposta è molto diversa da quella dell’oratorio estivo “tradizionale” per numeri, tempo e attività, ma si tenta di dare una risposta alle esigenze di bambini e famiglie.”
Il contesto
La rete, la corsa contro il tempo – “Ci sono state discussioni e confronto a livello di pastorale giovanile decanale e con il territorio anche se poi ciascuno ha scelto in autonomia. Come per tutti, le notizie sono arrivate poco per volta e quelle definitive sono di questi giorni. Questo impone una corsa contro il tempo.
Una proposta da offrire – Nel nostro decanato molte parrocchie hanno rinunciato a fare l’oratorio estivo, il nostro parroco ci tiene a offrire una proposta ai ragazzi e bambini. E’ stato divulgato un questionario per capire le esigenze familiari, hanno risposto al momento solo in 150 (di solito abbiamo 300 iscritti) di cui 80% vorrebbe il tempo pieno .
In sinergia – Il Comune non ha mai fatti animazione estiva, di fatto “riconosceva” gli oratori come centro estivo. Lavoreremo in sinergia: le scuole materne faranno animazione per i bambin 0-6 anni; Le elementari 7-10 con educatori di una cooperativa che già collabora con la parrocchia per il doposcuola.
Prendere spunto da altri (e prendere coraggio) – Il Comune ha chiesto una proposta ampia su più strutture e adesso è un po’ il momento di scrivere il progetto. C’è un po’ di prudenza, spero ci possa essere collaborazione con i comuni vicini e prendere spunto per riuscire a partire. Il problema sarà trovare gli adulti, soprattutto se bisogna escludere gli over 60. Il lato positivo è che non ci mancano gli spazi, potremmo ospitare circa 200 ragazzi.
Prudenza, libertà, oratori chiusi – I don sono sulla linea della prudenza. Ci hanno comunue coinvolto molto nel confronto. Il paradosso che vediamo tutti è che attorno a noi i parchi sono pieni di ragazzi senza mascherina, tutto è ripartito (e nulla è controllato) ma gli oratori non possono riaprire.
Per non escludere nessuno – Il Comune ha fatto richieste molto stringenti e molte domande sono aperte es. sulla selezione dei ragazzi e sulla tempistica richiesta. (es. per aderire bisogna garantire un certo orario? Un certo numero di giorni?). Inizialmente il criterio primario sembrava fosse avere entrambi i genitori che lavorano. A noi spiaceva perché qui in pochi, soprattutto i parrocchiani, lavorano in due per famiglia. Sarebbe stato escluso magari chi per appartenenza parrocchiale o per fragilità ne ha più bisogno
Collaborazione e corresponsabilità – La collaborazione con le istituzioni è resa un po’ più complicata per grandezza della città, ci è stato chiesto di ragionare per quartieri. Stiamo sperimentando che creare collaborazioni nuove con altre realtà sul territorio è difficile in questo momento se non c’erano già prima.
Il don è molto determinato perché non vuole perdere questo momento per stare coi ragazzi, bisogna capire come affrontare le regole igieniche. Come Famiglia Missionaria a km0 rimane l’importanza di essere a fianco del don in modo corresponsabile, trovando insieme il modo per conciliare tutto.
Identità e libertà – Il Comune ha accettato che ci fosse una caratterizzazione cristiana con una certa libertà nel vivere questi momenti. Non ci sono problemi di spazi perché ci sono molte strutture disponibili sul territorio anche di associazioni sportive.
Molti adulti si stanno facendo coinvolgere. (con un pizzico di fatica a immaginare un’attività estiva che non è il classico oratorio estivo). Però c’è un bel clima non c’è rassegnazione o tristezza. Abbiamo già mandato una lettera ai genitori per spiegare il progetto.
Chi scegliere? Abbiamo molto dibattuto come dividere i gruppetti. Agevoliamo l’iscrizione a gruppi? Quelli che non hanno amici che fanno? se sbagli l’assortimento è un massacro per gli educatori. Ci si rende conto che è un modello nuovo, tutto da provare.”
Qualche idea creativa
Summer – … – Lavoreremo con i ragazzi delle medie (i più persi, quelli più esposti all’inedia e a un uso senza senso di internet), ogni giorno la proposta sarà un Summer-…. diverso.
Sul territorio – “L’attività sarà divisa per oratori, in ogni oratorio una fascia di età diversa. Vorremmo contattare le associazioni del territorio e fare attività sul territorio, lavori socialmente utili o anche solo visite (es.associazione che cura il parco cittadino).”
Back office e incarichi extra per i giovani – Siamo pensando di tenere impegnati in vari ruoli anche i minorenni non impegnati direttamente coi bimbi per toglierli dall’ozio e dalla tentazione di fare stupidaggini (incarichi di supporto come cartelloni, back office, …).
E il Sabato… gita – Si pensava a delle iniziative il sabato e la domenica tipo gite per gli animatori over 16.
“Rotazione!” – cioè chiedere a qualcuno che vorrebbe fare 4 settimane di lasciare la possibilità anche ad altri di fare l’esperienza di questo oratorio (es. facendo solo 2 settimane).
Itineranti e attenti ai giovani – Con gli adolescenti si pensava di fare oltre alle attività manuali, anche la preparazione di piccole animazioni da portare nei parchi del territorio. Stiamo pensando a un’attività serale per i giovani.
Il cortile dell’oratorio …cosa può diventare? Stiamo aspettando l’ok a utilizzare cortile dell’oratorio per organizzare qualcosa la sera (es. qualcosa tra famiglie su “prenotazione”, cinema all’aperto con posti fissi). Con i ragazzi vorremmo fare attività nel sociale per il sociale (es. volontariato in Caritas, biblioteca,)…. magari anche solo due ore al giorno ma che danno senso alla giornata.
Le parole del Vescovo (che ci aiutano a tenere la direzione)
«A me sembra che due punti siano acquisiti. Il primo è che quest’anno non possiamo organizzare l’oratorio estivo. Non ci sono le condizioni per fare quello che abbiamo sempre fatto. Il secondo è che non possiamo trascurare i ragazzi e gli adolescenti e far mancare a loro una proposta educativa di vita condivisa, di fede praticata, di giorni sereni».
Che fare, allora?
Chiarissima la risposta: «Credo che dobbiamo raccogliere la sfida di inventare qualche cosa di inedito, perché inediti sono la situazione e i vincoli che, presumibilmente, saranno posti dalle competenti autorità. Qualche cosa di inedito: creato non dal singolo prete, ma dalla comunità cristiana, leggendo il territorio, le risorse disponibili e le condizioni da curare perché non ci siano trasgressioni delle normative.
Qualche cosa di inedito: che sia costruito in alleanza con altre istituzioni e risorse disponibili sul territorio.
Qualche cosa di inedito: che non si esponga temerariamente a responsabilità, ma che non si lasci bloccare da infondati timori. Ne siamo capaci». Arcivescovo Mario Delpini, Messa Crismale>>